IL NUOVO CODICE DELLA CRISI D'IMPRESA

IL NUOVO CODICE DELLA CRISI D'IMPRESA

Una riforma attesa da anni che non sembra aver luce

Il d.lgs. 12 gennaio 2019, n. 14, in attuazione delle #legge-delega 19 ottobre 2017, n. 115, ha significativamente innovato la disciplina della #crisi e dell’#insolvenza, realizzando un complesso disegno riformatore, atteso da decenni, teso a concretizzare, si spera in modo definitivo, la tendenza che considera le concorsuali non più in termini meramente liquidatori o sanzionatori, ma piuttosto indirizzate alla conservazione del valore dell’impresa. Sulla scorta di esperienze normative anche recenti, la materia risulta regolata da un “Codice”, dedicato alla materia della #crisi e dell’#insolvenza con riferimento a tutte le categorie di debitori, nella prospettiva della c.d. “concorsualità differenziata”, ed arricchito da un significativo coordinamento con altre disposizioni rinvenienti, ad esempio, nel codice civile (in materia societaria e in materia di diritto del lavoro), nel codice dei contratti pubblici, nel codice penale e di procedura penale, nelle disposizioni in favore degli acquirenti degli immobili da costruire. Non si tratta, pertanto, soltanto di una mera rivisitazione della legge fallimentare, come risultante dai processi di riforma che sin dal 2005 hanno interessato la disciplina in oggetto, essendo evidente che il legislatore ha inteso perseguire il disegno più ambizioso di allinearsi alla legislazione dell’Unione Europea e a quei modelli normativi più efficienti, già adottati da altri Paesi a c.d. capitalismo avanzato.

Il nuovo Codice ha due principali finalità:

  • consentire una diagnosi precoce dello stato di difficoltà delle imprese;
  • salvaguardare la possibile capacità imprenditoriale di coloro che vanno incontro a una #crisi di impresa dovuta a particolari contingenze.

Da allora molto si è scritto e discusso in merito alle novità che esso conteneva e all’impatto che avrebbero avuto sul comportamento delle imprese.

Tale percorso si è però dimostrato assai tormentato e ad ostacoli, tanto da suscitare non pochi dubbi in merito al risultato finale, per cui val la pena richiamare, in sintesi, i diversi passaggi.

Il legislatore aveva previsto un lungo percorso per la piena applicazione delle nuove norme, che richiedevano un insieme di supporti tecnici ed anche organizzativi di non poco conto, che doveva concludersi il 15 agosto 2020, diciotto mesi dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

Il 16 marzo 2019 sono entrate in vigore le modifiche al codice civile.

I cambiamenti più critici riguardano i nuovi obblighi in capo agli amministratori per dotarsi di un adeguato assetto organizzativo, amministrativo e contabile per prevenire la #crisi con la modifica dell’articolo 2086 cod. civ.  e l’ampliamento dell’obbligo di revisione per le srl con la modifica dell’articolo 2477 cod. civ..

Il Decreto liquidità (D.L. 23/2020) ha previsto, all’articolo 5, il rinvio dell’entrata del vigore del corpo principale delle nuove norme al 1° settembre 2021 e quindi per più di un anno rispetto alla data originaria.

Con l'emanazione del D.lgs. 26 ottobre 2020, n. 147, il nostro legislatore ha introdotto importanti disposizioni integrative e correttive al Codice della #crisi. Tale decreto si propone di emendare il testo del D.lgs. n. 14/2019 da alcuni refusi, chiarire il contenuto delle disposizioni controverse ed introdurre modifiche finalizzate a coordinare la disciplina dei differenti istituti.

Esprimere oggi una previsione definitiva non è facile, pare però molto probabile che quando la riforma diventerà effettiva sarà ben diversa da come la conosciamo ora, in particolare per quanto attiene i meccanismi di allerta e il ruolo dell’Ocri.

Da tempo si è aperto un dibattimento sulle criticità, indicate da più parti, che potrebbero derivare dalla applicazione immediata di talune norme del Codice della #crisi in relazione al contesto economico sociale che si è diffuso a causa del permanere dello stato di #crisi sanitaria vissuto nel Paese.

Per tali motivi, il Ministro della Giustizia Marta Cartabia, con proprio provvedimento, ha nominato una commissione di esperti, con specifica esperienza nel settore, cui è stato affidato il fondamentale mandato di formulare sul piano scientifico, suggerimenti di intervento sul Codice della #crisi che possano emendare alcune delle norme in relazione alla emergenza sanitaria in atto.

L’insediamento di tale Comitato scientifico, come si è provveduto a definire la commissione ministeriale nominata, risponde alla necessità di confermare le opposte esigenze derivanti dalla necessaria entrata in vigore di una riforma non più rinviabile ed attesa da anni, con quella di conformare l’assetto delle disposizioni che essa porta sul piano dei meccanismi di allerta per il mondo dell’impresa, investito da una #crisi economica e finanziaria probabilmente mai registrata prima d’ora.

Da qui la necessità di nuovi correttivi che probabilmente impatteranno sugli strumenti di allerta e sugli indicatori della #crisi, sugli obblighi di segnalazione degli organi societari di controllo o dei creditori pubblici qualificati, magari rivedendone i limiti oltre i quali scatteranno le attività dei soggetti coinvolti o, come peraltro da più parti è stato auspicato, differendo o sospendendo l’efficacia di tali norme fino alla conclusione del periodo emergenziale e nel periodo immediatamente successivo.

I lavori si dovranno concludere entro il prossimo 10 giugno, mettendo in evidenza come al Codice dovranno essere apportate tutte le integrazioni necessarie per adeguarlo alla necessità di recepimento della nuova Direttiva comunitaria sull’#insolvenza, la n. 2019/1023/Ue.

Occorre prepararsi all’avvento di un nuovo decreto correttivo che sarà probabilmente introdotto a breve e che, come è auspicabile, porti con sé novità sul piano di maggiori misure favorevoli per i soggetti che intendano perseguire il risanamento aziendale, estendendo le misure protettive e quelle premiali durante e dopo lo svolgimento del procedimento di composizione, e, nel contempo, una mitigazione o differimento di quelle di segnalazione attualmente previste.

Una nuova occasione per imprese e professionisti per esser pronti ad affrontare le tante novità del Codice della #crisi.

Davide Tognini
Davide Tognini

Esperto Contabile da sempre appassionato agli studi economici nell’area della consulenza aziendale sia essa di natura amministrativa, gestionale, finanziaria, tributaria, di auditing, di reporting, nonché nell’ambito delle risorse umane.

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